Italia,
Si è tenuto pochi giorni fa il corso di formazione per i giornalisti “Nuovo coronavirus: scienziati contro la pandemia, giornalisti contro l’infodemia”. Le pandemie richiedono grandi sforzi per essere rese meno gravi e un’ulteriore difficoltà consiste nel fornire informazioni tempestive, comprensibili e il più possibile accurate sia agli operatori sanitari sia alla popolazione generale che viene informata, prevalentemente, attraverso i media.
La pandemia ha toccato anche il mondo della comunicazione, colpendolo due volte. Da un lato con la diffusione di Fake News dall’altro attraverso l’infodemia, termine precedentemente poco noto e portato alla ribalta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità: deriva dall'inglese infodemic, a sua volta composto da information ed epidemic. La Treccani, che lo registra fra i neologismi del 2020, lo definisce come “la circolazione di una quantità eccessiva di informazioni, talvolta non vagliate con accuratezza, che rendono difficile orientarsi su un determinato argomento per la difficoltà di individuare fonti affidabili”.
Due fenomeni dannosi per i quali occorre trovare nell’immediato una cura – con la diffusione di corrette informazioni – e dall’altro un vaccino, un metodo di lavoro per evitare che questo si ripeta.
Per questo Alfasigma ha supportato l’iniziativa di RARELAB Osservatorio Malattie Rare in collaborazione con il Centro di Documentazione Giornalistica: un corso di formazione riconosciuto dall’Ordine proprio sul tema COVID-19 che si è tenuto il 29 aprile 2020.